Ecco a voi una lista dei musei di Edimurgo con le opere che ho apprezzato di più di ognuno. Se è vero che “la bellezza sta negli occhi di chi guarda” trovo che sia alquanto vero che “apprezzare un’opera d’arte sta negli occhi di chi la osserva” .
Museo Nazionale Scozzese
1. La Grande Galleria
La sua eleganza e le sue sottili e lunghe colonne creano uno spazio incredibilmente luminoso. Grazie alla cupola che ricopre tutta la sala persino nelle giornate di pioggia si ha la sensazione di percepire i raggi del sole.
Le balaustre sono attentamente decorate e dipinte di bianco, il pavimento è di legno chiaro e il suo leggero scricchiolio ti fa credere di essere veramente in un’antica casa vittoriana.
Al terzo piano c’è anche il Balcony Café, è un bellissimo posto dove fare una pausa prendendo un tè o un caffè e godervi la vista sull’atrio.

2.Dolly
Dolly è la prima pecora del mondo quindi anche mammifero a essere stato clonata con successo. La clonazione è avvenuta al Rosalin Institute che si trova a pochi chilometri da Edimburgo.
Sette anni dopo il 9 aprile del 2003 i suoi resti vengono impagliati ed esposti al Museo Nazionale di Scozia. Il suo nome molto probabilmente penso sia stato scelto da un uomo, visto che le fu dato in onore della prosperosa cantante country Dolly Parton. Perché proprio lei? La cellula usata per la clonazione fu una cellula mammaria. Oppure chissà , magari in quel periodo la musica country era molto in voga nei laboratori del Rosalin Institute.
3. La mostra di Moda e Stile
Un’intera galleria che racconta la storia della moda partendo da antichi abiti del diciottesimo secolo fino ad arrivare ai design moderni e attuali creati da designer famosi come Vivienne Westwood.
Pensavo di sapere cosa vuol dire un vestito opulente, ma la mia concezione è completamente cambiata quando ho scoperto l’esistenza del “Mantua”. Ma era veramente quello che indossavano le donne nel diciottesimo secolo ? Incredibile ma vero ! Il “Mantua” veniva usato soltanto per importanti eventi di corte e la sua opulenza fatta di ricami di filo d’oro e argento indicava lo statuto sociale della sua indossatrice. Immaginatevi ad attraversare le porte oppure ballare con una gonna larga due metri e mezzo per tutta la sera, ci vuole tanta pratica per sembrare disinvolti indossando questo abito.


Con questo vestiti da ballo è stato amore a prima vista. Lo stilista è Jacques Fath che insieme a Christian Dior e Pierre Balmain fu uno dei designer più importanti del haute couture del dopoguerra.
Ho adorato il colore pesca caldo, la gonna ha una fluidità ed un’eleganza unica e il busto e decorato con perline di un colore verde dorato…semplicemente favoloso!
Il vestito è probabilmente dell’edizione Primavera\Estate 1948. Fan delle sue meravigliose creazioni furono anche Greta Garbo, Ava Gardner e Rita Hayworth.
La mostra ospita tantissime creazione di tutti i periodi storici, sicuramente troverete il vostro preferito!
La Galleria Nazionale Scozzese di Ritratti
4. I Tre Oncologi- Ken Currie (2001)
Il quadro è stato commissionato dalla Galleria Nazionale Scozzese di Ritratti all’artista Ken Currie nel 2001. A colpirmi di questo quadro è il senso di serietà e drammaticità che lo sfondo nero crea a contrasto con le tre figure dipinte , sembra quasi emanino un alone bianco di luce intorno a loro e ricordano dei fantasmi.
Le tre figure sono Robert Steele (sinistra), Alfred Cuschieri (centro) e David Lane (destra), membri del dipartimento di Chirurgia e Oncologia Molecolare al Ospedale di Nienewelles e Scuola medica di Dundee.
A guardarli ci si sente come se ci fossimo imbucati nel bel mezzo di un intervento chirurgico e i loro sguardi ti seguono in qualsiasi punto della stanza.
L’artista Ken Currie racconta che in una discussione con David Lane ,prima di creare il quadro, egli disse che i suoi pazienti vedono il cancro come un’oscurità profonda e il loro lavoro è andare in quel buio e riportare alla luce più persone possibile.
Ecco qui il link se volete approfondire le opere dell’artista: Ken Currie
5. La Sala d’Ingresso della Galleria
Dalla balconata del primo piano potete ammirare l’unicità e bellezza della sala. Il fregio dorato racconta la storia scozzese attraverso i suoi personaggi illustri.
I candelabri di ferro con le luci calde, il pavimento a mosaico e il legno scuro conferiscono alla stanza un aspetto medievale . Le vetrate ad arco ricordano quelle delle grandi cattedrali e sul vetro sono state dipinte tutto intorno alla stanza le bandiere delle contee scozzesi. Al primo piano le pareti sono ricoperte da enormi murali che raffigurano scende importanti della storia scozzese.
La sala d’ingresso è stata creata come un’enciclopedia visiva , l’alternativa migliore per chi ama imparare la storia ad immagini!
6. Quo Vadis?- Massimiliano Pironti
Vincitore del terzo premio del BP Portait Award 2019, considerato l’Oscar della ritrattistica mondiale, “Quo Vadis?” ovvero “Dove andiamo?” mi ha colpita per la sua incredibile attenzione al dettaglio. Il dipinto è talmente realistico che sembra di guardare un fotografia. Massimiliano ritrae sua nonna Vincenza che ha 95 anni.
Il suo sguardo esprime forza e autorità ma nella stesso tempo la sua posizione, la borraccia dell’acqua per riscaldare le mani rivela la sua fragilità come conseguenza del tempo che passa.
L’artista oltre a raccontare le sue radici attraverso un dipinto che vuole anche solo per un attimo bloccare il tempo che passa sopra le rughe piene di storia e di vita della nonna Vincenza, ci fa allo stesso tempo riflettere su un aspetto molto importante : Quo Vadis? Dove andiamo?
Una domanda che a mio parere dovremmo chiederci ogni mattina appena alzati – Quello che oggi farò dove mi porterà?
Ecco qui il link del sito web dell’artista se volete approfondire le sue opere: Massimilano Pironti

Galleria Nazionale Scozzese
7.Allegoria ( Fabula) 1590- El greco
Penso che catturare la luce in un dipinto sia una delle cose più difficili e importanti per un’artista.
I profili dei tre personaggi viene delineato grazie al modo in cui la luce colpisce i loro visi e accentua questa espressione di incontrollabile interesse e stupore . La loro disposizione crea un semicerchio quasi come se il quarto posto per chiuderlo fosse destinato allo spettatore che si aggiunge così alla scena.
Riuscire a catturare qualcosa di così immateriale come la luce e rendere partecipe lo spettatore alla scena è il motivo per il quale questo quadro è una delle 8 opere scelte da me dei Musei di Edimburgo.
Per scoprire il significato allegorico del quadro non vi rimane che andare a vederlo alla Galleria Nazionale Scozzese.
8.Reverendo Robert Walker – Pattinando su Dubbingston Loch 1795
Il quadro è molto semplice…ritrae il Reverendo Robert Walker pattinando sul Loch Dubbingston. I suoi vestiti sobri completano il senso minimalista che il quadro trasmette e ci si può concentrare sull’esperienza che si sta vivendo.
Ho scelto questo quadro perché appena l’ho visto mi ha fatta sorridere, rappresenta un momento di spensieratezza e leggerezza , un momento felice sospeso nel tempo.
Il quadro in base alle alle conoscenze della famiglia del Reverendo viene attribuito al pittore scozzese Henry Raeburn ma recenti studi suggeriscono che il quadro possa appartenere invece al pittore francese Henry-Pierre Danloux, che si trovava a Edimburgo il 1790.