
OHHH BERLINO, mio caro BERLINO!
Mio caro amico ribelle dall’anima selvaggia!
La mia prima cartolina che comprai per ricordarti una volta tornata a casa diceva :”Good girls go to heaven ,bad girls go to Berlin!”Ci avrei anche scritto…**da consumare con attenzione può causare infrenabile voglia di sconvolgere la propria vita!**
Schiaccio il tasto “manda indietro vita di 5 anni “, eccoci qui…ci incontriamo per la prima volta in Alexander Platz. È mattino, l’aria ha ancora la pesantezza di una nevicata mancata, prendo un altro morso del prezel caldo comprato alla stazione, il vapore riscalda per un attimo le mie guance rosse, fermo la mia mente e osservo la piazza…
Ad Alexander Platz non si è mai soli. Qui il tempo di tutto il mondo scorre come scorrono gli abbracci , i saluti, i sorrisi, i pensieri e i ricordi di tutte le persone che col passare degli anni si sono dati appuntamento sotto l’Orologio Universale.
È questo sentimento di poter cambiare il proprio destino che fa di Alexander Platz una piazza particolare, che fa di te caro Berlino un posto particolare ! Che sia al sorgere del sole alle prime ore del mattino, quando la piazza inizia a sgranchirsi col arrivare del via vai di persone, o che siano le notti piene del weekend invase dalla marea di gente in festa.Qualcuno di fretta, qualcuno di passaggio, qualcuno che canta, qualcuno che balla, qualcuno che aspetta e qualcuno che non sa più perché aspetta. Alexander Platz ti accoglie e ti fa sentire parte di qualcosa di più grande, ti mescola con un tutt’uno in continuo divenire .
Sei imprevedibile, sei eccentrico e non t’importa di quello che gli altri pensano di te.
In una notte puoi assaporare l’eleganza di sorseggiare un cocktail costoso su una terrazza con vista sulla Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche (Chiesa della memoria) al Monkey Bar e la prossima ti ritrovi a bere birra da un orinale e mangiare currywrust al Klo(letteralmente cesso). Più strano di cosi?
Tanti ti vedono come una città triste dove regna il grigiume, ma io ti vedo e ti vedrò sempre come una città con un passato tumultuoso che alla fine si è ribellata, riappropriandosi del proprio destino.
Come i quadri di un’artista maledetto le tue forme non sono ben definite sono deformi e piene di colori cupi, la sofferenza, la tumultuosità e la rabbia ti appartengono come l’acqua appartiene ad un ruscello, senza ne sarebbe privo di significato .
Agli occhi di chi ti giudica sembreresti soltanto una città tormentata ma agli occhi di chi cerca di capirti riveli sia la follia che il genio della tua anima. Ai miei occhi, inguaribile ottimista, sei il punto di partenza del mio viaggio, sei la tela bianca su cui ho iniziato a scrivere il mio destino, sei l’amico che non giudica poiché sa come ci si sente ad essere giudicati. Amo il tuo vivere la vita cosi “un po’ come viene, un po’ alla volta” e il tuo non voler chiudersi in scatole preconfezionate dalle idee altrui.
Perdona la sdolcinatezza mio caro amico Berlino , so che non sei quel tipo! Ti dovevo questa lettera di ringraziamento per quella scintilla di follia che mi hai dato e perché mi hai fatto capire che conquistare i tuoi sogni e più facile quando inizi un passo alla volta.
Nella mia mente la tua figura ha preso la forma di un’artista maledetto. Di sicuro non hai avuto un passato facile, la sofferenza di milioni di persone pesa sulla tua ombra e sei stato diviso in due come un pupazzo tra le mani di due bambini. Ma hai saputo ricucirti con mille colori e forme e L’East Side Gallery ne è la prova di tutto questo.
Il tuo mondo è uno spazio vuoto da riempire ,dove tutti possono esplorarsi ed evolversi. Le leggende narrano anche di quel tanto bramato e misterioso Berghain, 3 giorni e 3 notti di festa continua, di pura disinibizione nel quale perdi e ritrovi te stesso come in un mondo parallelo di Alice nel paese delle meraviglie, con tanto di conigli magici, “mangiami” e regine di cuori.(giuro che nel prossima volta che vengo a trovarti cerco di entrarci)